ITINERARI DI FREERIDE CON SPLITBOARD E SNOWBOARD RIPIDO
Le Alpi Apuane offrono la possibilità di itinerari sci alpinistici epici lungo pendii e canali che posso essere molto ripidi a seconda di quello che si cerca.
Tutti gli itinerari sci alpinistici in Apuane non sono da sottovalutare perchè le condizioni ambientali sono parecchio e quasi sempre molto “rustiche” quindi è necessario stare sempre in campana.
Per chi vuole itinerari abbordabili le Apuane offrono grandi discese classiche che ogni sci alpinista non dovrebbe perdersi. Per quelli invece che ricercano discese rustiche ed adrenaliniche saranno appagati dai ripidi e strapiombanti pendii e canali Apuani.
La condizione del manto nevoso sulle Api Apuane data la vicinanza al mare è sempre in trasformazione. Un pendio di neve può trasformarsi nell’arco di poche ore in un insidioso pendio ghiacciato quindi è indispensabile la massima prudenza.
Le rocce affioranti in quest’ambiente sono sempre in agguato quindi è bene stare sempre attenti sotto questo punto di vista.
Sotto riporto vari itinerari sci alpinistici che ho affrontato in Apuane, raccomando umiltà nella scelta dell’itinerario in base alle proprie capacità, condizioni della neve e alle condizioni meteo.
SEMPRE ARVA,PALA E SONDA AL SEGUITO. MOLTO CONSIGLIATO E’ L’USO DEL CASCO E SOPRATTUTTO DEL CERVELLO!
Monte Prana versante Est/nord/est
Il Prana chiamato anche monte Prano è alto 1221 metri ed è la montagna più a Sud delle alpi Apuane. Il massiccio si distende in direzione sud-est terminando a sud con la quota 1074 metri del monte Pedone, a nord-ovest invece la cresta si prolunga nel contrafforte del più basso Monte Ciurlaglia (851 metri) che sovrasta il paese di Càsoli.
L’itinerario è sicuramente particolare nel suo genere dato che da la possibilità di sciare su una montagna raramente ben innevata. Dalla cima bellissimo il panorama sul mar Tirreno e sulla vallata sottostante di Camaiore.
Zona: Alpi Apuane meridionali
Luogo di partenza: Località Rianchiani comune di Pescaglia (Lucca) 43°57’44.35″N 10°22’22.47″E 830m slm
Quota di partenza: 830 metri circa
Esposizione discesa: Est Nord est
Difficoltà: MS – S2.1 E1
Materiale alpinistico necessario: Splitboard – Piccozza – Ramponi
Cartina: –
Descrizione itinerario di salita: sulla curva in località Rianchiani con buone condizioni di innevamento si prosegue sci ai piedi andando in salita verso destra seguendo uno stradello. Si risale lo stradello con facilità per circa 2,5 km alla fine del quale si prosegue in leggera salita piegando lievemente a sinistra fino a raggiungere la sommità della collina a quota circa 1070 metri slm. Qui guardando all’incirca Ovest possiamo calzare tavola ai piedi e scendere puntando la sella sottostante e proseguendo puntando il versante del Prana che andremo a scendere. In questo punto passa il sentiero 101. Questo tratto è un pò un sali e scendi leggero e da qui possiamo osservare bene l’itinerario di discesa che andremo a fare. Arrivati sotto le pendici Est Nord Est del monte Prana risaliamo come si può il pendiofino a raggiungere la cresta e da li puntando la grossa croce Bianca si raggiunge la vetta. I pendii del Prana hanno una buona inclinazione quindi è importante valutare bene il manto nevoso visto il pericolo valanghivo che può esserci con nevicate abbondanti.
Descrizione itinerario di discesa: discesa per itinerario di salita
Attenzione a: pericolo distacchi valanghivi sui pendii est nord et del monte Prana
Bibliografia e riferimenti utili: –
Foto:
Anticima Sud Monte Piglione Versante Sud Est
Il Piglione è un particolare monte delle Alpi Apuane situato nel comune di Pescaglia. Diciamo che somiglia più ad una montagna dell’Appennino che alle caratteristiche Apuane. Il monte si caratterizza per la sua lunga cresta molto erbosa con rocce affioranti orientata da nord-ovest a sud-est, a nord la vetta principale di 1233 metri, a sud la vetta 1188 metri.
Il Piglione offre Itinerari “veloci” su un monte poco conosciuto dal punto di vista sci alpinistico ma che può regalare grandi soddisfazioni. In condizioni di buona visibilità il panorama è molto bello e le possibilità di discesa molteplici su praticamente tutti i versanti con difficoltà sempre diverse. Sicuramente un ambiente particolare e nonostante la sua vicinanza al mare molto isolato.
Itinerario in zona insolita e praticamente disabitata. L’esposizione del versante rende necessaria cogliere l’occasione al volo dopo una bella nevicata.
Zona: Alpi Apuane meridionali
Luogo di partenza: Strada per ritrogoli in prossimità della casa di Foce 43°57’39.23″N 10°23’21.33″E quota 900 metri circa slm
Quota di partenza: 900 metri slm
Esposizione discesa: Sud Est
Difficoltà: MS – S2.1 E1
Materiale alpinistico necessario: Splitboard – Piccozza – Ramponi
Cartina: –
Descrizione itinerario di salita: Nei pressi della casa di Foce si parcheggia la macchina lungo la strada (c’è un piccolo slargo) e si imbocca il sentierino che risale la costola sulla destra della strada. Si punta l’anticima Sud del monte piglione ben visibile e si risale per la linea che più ci aggrada. Di solito resta visibile anche con neve il sentiero e conviene seguire quello. In poco tempo si giunge all’anticima Sud da dove è possibile intraprendere la nostra discesa.
Descrizione itinerario di discesa: La discesa avviene sul pendio sud posto sotto l’anticima Sud. Si scende l’ampio pendio che ha una buona inclinazione per la linea che piu ci aggrada poi si piega verso sinistra e si imbocca un canalone che ci riporta sulla strada qualche centinaio di metri dalla nostra macchina. Il canalone è un pò intricato data la presenza di alberi.
Attenzione a: vista l’esposizione a Sud si raccomanda di intraprendere la discesa durante le prime ore del mattino onde evitare l’appesantimento del manto nevoso nelle ore più calde con possibilità di eventuali svalangamenti in caso di abbondanti nevicate
Bibliografia e riferimenti utili:–
Foto:
Monte Piglione versante Sud Ovest
Il Piglione è un particolare monte delle Alpi Apuane situato nel comune di Pescaglia. Diciamo che somiglia più ad una montagna dell’Appennino che alle caratteristiche Apuane. Il monte si caratterizza per la sua lunga cresta molto erbosa con rocce affioranti orientata da nord-ovest a sud-est, a nord la vetta principale di 1233 metri, a sud la vetta 1188 metri.
Il Piglione offre Itinerari “veloci” su un monte poco conosciuto dal punto di vista sci alpinistico ma che può regalare grandi soddisfazioni. In condizioni di buona visibilità il panorama è molto bello e le possibilità di discesa molteplici su praticamente tutti i versanti con difficoltà sempre diverse. Sicuramente un ambiente particolare e nonostante la sua vicinanza al mare molto isolato.
Itinerario ad Anello su questa particolare montagna. Le linee di discesa che si possono effettuare sul versante sono molteplici e tendono sempre a ricollegare con la stradina sottostante.
Zona: Alpi Apuane Meridionali
Luogo di partenza: Strada per ritrogoli in prossimità della casa di Foce 43°57’39.23″N 10°23’21.33″E quota 900 metri circa slm
Quota di partenza: 900 metri
Esposizione della discesa: Sud Ovest
Difficoltà: MS – S2.2 E1
Materiale alpinistico necessario: Splitboard – Piccozza – Ramponi
Cartina: –
Descrizione itinerario di salita:Nei pressi della casa di Foce si parcheggia la macchina lungo la strada (c’è un piccolo slargo) e si imbocca il sentierino che risale la costola sulla destra della strada. Si punta l’anti cima Sud del monte Piglione ben visibile e si risale per la linea che più ci aggrada. Di solito resta visibile anche con neve il sentiero e conviene seguire quello. In poco tempo si giunge all’anti cima Sud e da qui seguendo la lunga cresta si raggiunge la vetta.
Descrizione itinerario di discesa: Dalla vetta si torna un centinaio di metri in direzione dell’anti cima Sud e da qui si intraprende la discesa sugli aperti pendii sottostanti esposti a Sud Ovest. A seconda da che punto si parte dalla cresta i pendii sono di differente inclinazione. C’è spazio per la fantasia e le linee che si possono effettuare sono molteplici. Cercando di evitare i boschetti ci ricongiungiamo allo stradello che sale da località Rianchiani e da li a piedi si ritorna alla macchina.
Attenzione a: Assestamento della neve sugli aperti pendii esposti a Ovest per rischio valanghivo
Bibliografia e riferimenti utili: –
Foto:
Monte Matanna versante Est Nord Est
Il monte Matanna è il monte più alto delle Apuane meridionali con i suoi 1317 metri. Il versante Nord-ovest, che guarda verso il paese di Stazzema, precipita con vertiginose balze rocciose. I versanti verso la Garfagnana e verso il Camaiorese sono invece più dolci e ricoperti da prati dove fra le altre cose è possibile incontrare animali allo stato brado.
Anche questo itinerario come quelli riguardanti le Apuane meridionali è molto particolare vista la sua vicinanza al mare e viste le poche nevicate abbondanti che permettono di affrontarlo integralmente . Bisogna essere subito pronti alla partenza dopo una bella nevicata e lanciarsi nell’avventura.
Zona: Alpi Apuane meridionali
Luogo di partenza: Località Tre Scolli comune di Camaiore (LU)
Quota di partenza: 550 metri circa slm
Esposizionedella discesa: Est Nord Est
Difficoltà: MS – S2.1 E1
Materiale alpinistico necessario: Splitboard – Piccozza – Ramponi
Cartina: –
Descrizione itinerario di salita: nei pressi di località Tre Scolli si parcheggia la macchina e si risale a piedi la tortuosa stradina fino ad incontrare il sentiero che ci porterà a passare dall’agriturismo il Paeaggio. Da li si prosegue sul sentiero piegando verso destra in direzione della foce di Grattaculo. Arrivati alla foce si prosegue sul sentiero in direzione del monte Matanna fico a sbucare sul versante che guarda Camaiore. Da qui continuiamo il sentiero tagliando il monte Matanna versante Mare in direzione della foce del pallone. In caso di abbondanti nevicate questo pezzo può essere fatto sci ai piedi. Arrivati sulla cresta Sud si punta sinistra la cima del monte Matanna e si raggiunge agevolmente in circa 30 minuti. Dalla cima il panorama è a 360°
Descrizione itinerario di discesa: Calziamo tavola ai piedi prorpio dov’è la croce e ci dirigiamo verso i pendi che guardano la piccola valletta dov’è situato l’albergo dell’alto Matanna. La discesa in condizioni di buon innevamento è agevole. Attenzione comunque a eventuali rocce affioranti. Le linee di discesa sono molteplici. Una volta infondo si puù risalire alla vetta per l’itinerario appena disceso.
Attenzione a: Eventuali rocce affioranti data la natura del terreno
Bibliografia e riferimenti utili: –
Foto:
Monte Matanna versante Sud Sud Ovest
Il monte Matanna è il monte più alto delle Apuane meridionali con i suoi 1317 metri. Il versante Nord-ovest, che guarda verso il paese di Stazzema, precipita con vertiginose balze rocciose. I versanti verso la Garfagnana e verso il Camaiorese sono invece più dolci e ricoperti da prati dove fra le altre cose è possibile incontrare animali allo stato brado.
Itinerario insolito vista l’esposizione e la sua vicinanza al mare ma non impossibile. Bellissima la partenza dalla croce con buone pendenze e magnifico il pendio sottostante. Bisogna tenersi pronti dopo una bella nevicata e non farsi sfuggire l’occasione di scendere questo versante.
Zona: Alpi Apuane meridionali
Luogo di partenza: Località Tre Scolli comune di Camaiore (LU)
Quota di partenza: 550 metri circa slm
Esposizionedella discesa: SUD SUD OVEST
Difficoltà: BS – S2.3 E2
Materiale alpinistico necessario: Splitboard – Piccozza – Ramponi
Cartina: –
Descrizione itinerario di salita: nei pressi di località Tre Scolli si parcheggia la macchina e si risale a piedi la tortuosa stradina fino ad incontrare il sentiero che ci porterà a passare dall’agriturismo il Paeaggio. Da li si prosegue sul sentiero piegando verso destra in direzione della foce di Grattaculo. Arrivati alla foce si prosegue sul sentiero in direzione del monte Matanna fico a sbucare sul versante che guarda Camaiore. Da qui continuiamo il sentiero tagliando il monte Matanna versante Mare in direzione della foce del pallone. In caso di abbondanti nevicate questo pezzo può essere fatto sci ai piedi. Arrivati sulla cresta Sud si punta sinistra la cima del monte Matanna e si raggiunge agevolmente in circa 30 minuti. Dalla cima il panorama è a 360°
Descrizione itinerario di discesa: dalla croce si segue la cresta in direzione Est, scesi di un centinaio di metri nei pressi della cavetta Rossa si scende a destra su aperti pendii. Il pendio iniziale è abbastanza ripido e bisogna fare attenzione a qualche roccia. Una cinquantina di metri sotto la pendenza diminuisce rendendo più agevole la discesa. Si continua a scendere fino ad intersecare le tracce di salita. Qui se l’innevamento è buono possiamo proseguire ancora la discesa fino ad intersecare un’altro sentiero che seguendolo sulla destra ci riporterà ancora una volta sul sentiero di salita. Le nevicate abbondanti su questo versante sono rare, in caso di abbondanti nevicate fare attenzione ad eventuale svalangamenti perchè i pendii hanno già una buona inclinazione e sono molto aperti
Attenzione a: Eventuali rocce affioranti data la natura del terreno e assestamento neve.
Bibliografia e riferimenti utili: –
Foto:
Monte Matanna diretta SUD
Il monte Matanna è il monte più alto delle Apuane meridionali con i suoi 1317 metri. Il versante Nord-ovest, che guarda verso il paese di Stazzema, precipita con vertiginose balze rocciose. I versanti verso la Garfagnana e verso il Camaiorese sono invece più dolci e ricoperti da prati dove fra le altre cose è possibile incontrare animali allo stato brado.
Anche questo itinerario come quelli riguardanti le Apuane meridionali è molto particolare vista la sua vicinanza al mare e viste le poche nevicate abbondanti che permettono di affrontarlo integralmente . Bisogna essere subito pronti alla partenza dopo una bella nevicata e lanciarsi nell’avventura. Da non sottovalutare la parte alta dell’itinerario.
Discesa realizzata a Gennaio del 2021 con Gelfi A.
Zona: Alpi Apuane meridionali
Luogo di partenza: Località Tre Scolli comune di Camaiore (LU)
Quota di partenza: 550 metri circa slm
Esposizionedella discesa: SUD
Difficoltà: OS – S4.1 E2
Materiale alpinistico necessario: Splitboard – Piccozza – Ramponi
Cartina: –
Descrizione itinerario di salita: nei pressi di località Tre Scolli si parcheggia la macchina e si risale a piedi la tortuosa stradina fino ad incontrare il sentiero che ci porterà a passare dall’agriturismo il Paesaggio. Da li si prosegue sul sentiero piegando verso destra in direzione della foce di Grattaculo. Arrivati alla foce si prosegue sul sentiero in direzione del monte Matanna fico a sbucare sul versante che guarda Camaiore. Da qui continuiamo il sentiero tagliando il monte Matanna versante Mare in direzione della foce del pallone. In caso di abbondanti nevicate questo pezzo può essere fatto sci ai piedi. Arrivati sulla cresta Sud si punta sinistra la cima del monte Matanna e si raggiunge agevolmente in circa 30 minuti. Dalla cima il panorama è a 360°
Descrizione itinerario di discesa: Calziamo la tavola alla Croce e ci dirigiamo subito sui pendii sottostanti che guardano la valle di Camaiore, qui il pendio ha già una buona pendenza 40°, poco più in basso verso destra imbocchiamo un canaletto poco marcato pendenza 45° che conduce ai pendi aperti sottostanti. Qui è possibile effettuare 2 varianti una più a sinistra facendo un traverso e una più a destra su pendii più ripidi risultando più diretta. In condizioni di neve buona la discesa è magnifica e di buona durata. Se le condizioni lo permettono scendiamo fino al sentiero più basso che poi ci ricondurrà verso tre scolli.
Attenzione a: Eventuali rocce affioranti data la natura del terreno e assestamento neve.
Bibliografia e riferimenti utili: –
Monte Folgorito
Il Folgorito è una cima minore delle Alpi Apuane, misura in altezza 911 metri circa slm. Prende il nome dai fulmini che vi si scagliano sopra durante i temporali estivi e primaverili. E’ collegata tramite il passo degli Uncini ed il Carchio al monte Altissimo e si affaccia verso il mare. La vetta è un’appuntito cono di roccia e erba che si trova a confine tra i comuni di Montignoso (Massa-Carrara) e di Seravezza (Lucca). Nonostante la sua modesta altezza è una montagna con un certo fascino dalla cui cima si può ammirare un panorama unico sulla costa Tirrenica.
L’itinerario del monte Folgorito è un’uscita veramente da “ricerca”. In rare occasioni il Folgorito è ben innevato ma se lo è come non togliersi la voglia di sciare su una montagna così inconsueta data la sua estrema vicinanza al mare? L’itinerario è abbastanza rustico specie nella parte alta e bisognerà districarsi fra gli spinosi cespugli di ginestra che caratterizzano l’ambiente!
Zona: Alpi Apuane
Luogo di partenza: strada per Cerreta San Nicola, dipende dall’innevamento della strada.
Quota di partenza: dipende dall’innevamento della strada
Esposizione della discesa: varie esposizioni Nord, Nord Ovest e Ovest
Difficoltà: BS – S2.2 E1
Materiale alpinistico necessario: Splitboard – Piccozza – Ramponi
Cartina: –
Descrizione itinerario di salita: con la macchina si segue la strada che da Strettoia sale verso Cerreta san Nicola e si arriva dove si può. Parcheggiata la macchina si comincia la risalita della strada e a quota circa 670 metri ad un bivio si tiene la sinistra e si inizia la risalita della piramide alta del Folgorito. Passeremo da una specie di piccola baita (baita Garibaldi) e fiancheggiando la montagna sul versante Nord Ovest per stretto sentiero arriveremo ad una sella dove vi è un monumento ai Caduti della grande guerra. Da qui si risale il versante del Folgorito che guarda il monte Altissimo fino a raggiungere la sua cima.
Descrizione itinerario di discesa: la discesa avviene per il sentiero di salita partendo tavola ai piedi dalla croce. Il primo tratto dalla croce alla sella è abbastanza dirupato e intricato causa i cespugli di ginestra presenti. Arrivati alla sella si scia con attenzione a ritroso lo stretto sentiero fino ad arrivare alla baita Garibaldi. Da qui ci riportiamo su strada più larga di discesa fino al punto di partenza.
Attenzione a: Eventuali rocce affioranti
Bibliografia e riferimenti utili: –
Foto:
M. Pania Della Croce, diretta dalla croce per il vallone dell’inferno
La Pania della Croce è la quarta cima più alta delle Alpi Apuane e la più alta del Gruppo delle Panie È tra le vette apuane più famose e per le sue linee accattivanti e la posizione dominante viene spesso chiamata “La Regina delle Apuane”.
Il nome Pania viene da “Pietrapana”, come veniva chiamata un tempo, che deriva a sua volta da “Petrae Apuanae” ossia monti degli Apuani, un’antica popolo ligure che per nove secoli ha abitato queste impervie zone.
Partendo dalla croce le pendenze si fanno molto più accentuate e alcuni passaggi sono obbligati con salti di roccia sottostanti. E’ necessaria un’ottima padronanza della tavola durante la discesa.
RICHIESTA OTTIMA PADRONANZA DELLA SPLITBOARD SU TERRENO RIPINO E DISCESA CON PICCOZZE IN PUGNO
(Si può scendere più facilmente il vallone dell’inferno partendo dal callare qualche centinaio di metri prima del croce, qui le pendenze sono meno accentuate e i passaggi meno obbligati)
Zona: Gruppo delle Panie Alpi Apuane
Luogo di partenza: Piglionico. Se la strada lo consente si può parcheggiare nelle vicinanze della chiesina quasi dove finisce la strada
Quota di partenza: 1130 Slm
Esposizione della discesa: Nord Est il vallone, nord il traverso del rifugio Rossi
Difficoltà: OSA – 4.1 – E3
Materiale alpinistico necessario: Splitboard – Picozze – Ramponi
Cartina:Rif. cartina Alpi apuane (4land cartography)
Descrizione itinerario di salita: parcheggiata la macchina partiamo sul sentiero n°7 che piano piano risale il bosco in direzione del rifugio rossi, fare attenzione ai segni rossi sugli e bianchi sugli alberi. Ad un certo punto il tragitto svolterà sulla sinistra e taglierà di traverso il bosco qui prestare attenzione dato che molto spesso questo traverso è ghiacciato e insidioso. In caso di neve ghiacciata sarà opportuno proseguire con i ramponi. Finito il traverso nel bosco si ritorna a salire fino ad uscire dal bosco su aperti pendii e pian piano arrivare al rifugio Rossi sotto l’Uomo Morto. Da qui proseguiamo in direzione della Pania e arriviamo al famoso traverso del rifugio rossi. Questo traverso unisce la zona del rifugio Rossi alla foce del Puntone, se le condizioni della neve sono buone non presenta particolari difficoltà ma se la neve è ghiacciata o comunque dura ( e spesso data l’esposizione lo è) non provate a farlo con gli sci ai piedi, è molto pericoloso e un’eventuale caduta potrebbe portare a gravi conseguenze. Effettuato il traverso con la massima attenzione arriviamo alla foce del Puntone e da li iniziamo la risalita del vallone dell’inferno. Finche riusciamo a risalire con le pelli bene ma quasi sicuramente ad un certo punto il pendio si farà troppo ripido e saremo costretti a risalire con piccozza e ramponi. Qui possiamo fare diverse linee di salita, o ci teniamo sulla destra e arriviamo agilmente al callare della Pania e da li lungo la cresta alla croce oppure ad un certo punto dal vallone deviamo sulla sinistra e arriviamo alla croce per ripidi pendii innevati. Se l’intenzione è quella di fare la diretta alla croce sarebbe meglio risalire i pendii di sinistra in maniera da sincerarci delle condizioni della neve.
Descrizione itinerario di discesa: dalla croce tavola ai piedi si punta andando leggermente verso sinistra il vallone dell’inferno, i pendii sono oltre i 40° di inclinazione ed è fondamentale che la neve non sia ghiacciata data anche la presenza di salti rocciosi sotto di noi. Qui non si può scendere direttamente ma bisogna dirigersi un pochino verso sinistra. Si continua ad andare verso sinistra poi una volta usciti dalla portata dei salti rocciosi sottostanti e il pendio divenuto continuo con quello sotto si discende il vallone in tutta la sua lunghezza fino ad arrivare alla foce del Puntone. Qui in base all’innevamento possiamo decidere se andare a sinistra e scendere la Borra di Canala oppure ripercorrere il sentiero di salita rifacendo il traverso del rifugio Rossi e ridiscendendo alla macchina attraverso il bosco sempre ovviamente sciando in base alle condizioni. Se le condizioni lo consentono e decidiamo di scendere la Borra di canala lo spettacolo è unico. Cambi di pendenza repentini e pareti di roccia strapiombanti caratterizzano questa discesa. La discesa della Borra di Canala tutta d’un fiato è bellissima e non può assolutamente mancare in un vero appassionato di sci alpinismo. Scendiamo la Borra fino a che l’innevamento lo consente poi ci togliamo gli sci e intersecando nella discesa il sentiero 127 ritorniamo con una bella camminata alla macchina.
Attenzione a: prestare molta attenzione nella parte alta subito dopo la partenza dalla croce per la presenza di salti rocciosi sottostanti. Assicurarsi sulle buone condizioni della neve e caduta sassi
Bibliografia e riferimenti utili: –
Foto:
M. Pania della Croce via Amoretti di Vestea
La Pania della Croce è la quarta cima più alta delle Alpi Apuane e la più alta del Gruppo delle Panie È tra le vette apuane più famose e per le sue linee accattivanti e la posizione dominante viene spesso chiamata “La Regina delle Apuane”.
Il nome Pania viene da “Pietrapana”, come veniva chiamata un tempo, che deriva a sua volta da “Petrae Apuanae” ossia monti degli Apuani, un’antica popolo ligure che per nove secoli ha abitato questa zona.
Per gli amanti del ripido apuano. L’Amoretti di Vestea è un trofeo ambito per lo sci alpinista alla ricerca di difficoltà tecniche nella discesa. L’itinerario di discesa via Amoretti di Vestea è molto impegnativo e richiede sia una buona conoscenza alpinistica in salita che un’ottima padronanza della tavola in discesa su pendii che vanno oltre i 50°.
ITINERARIO MOLTO IMPEGNATIVO – RICHIESTA OTTIMA PADRONANZA DELLA SPLITBOARD SU TERRENO RIPINO E DISCESA CON PICCOZZE IN PUGNO
Zona: Gruppo delle Panie Alpi Apuane
Luogo di partenza: Piglionico. Se la strada lo consente si può parcheggiare nelle vicinanze della chiesina quasi dove finisce la strada
Quota di partenza: 1130 Slm
Esposizione della discesa: Nord
Difficoltà: OSA – 5.1 – E3
Materiale alpinistico necessario: Splitboard – Picozze – Ramponi – imbraco
Cartina:
Descrizione itinerario di salita:parcheggiata la macchina partiamo sul sentiero n°7 che piano piano risale il bosco in direzione del rifugio rossi, fare attenzione ai segni rossi sugli e bianchi sugli alberi. Ad un certo punto il tragitto svolterà sulla sinistra e taglierà di traverso il bosco qui prestare attenzione dato che molto spesso questo traverso è ghiacciato e insidioso. In caso di neve ghiacciata sarà opportuno proseguire con i ramponi. Finito il traverso nel bosco si ritorna a salire fino ad uscire dal bosco su aperti pendii e pian piano arrivare al rifugio Rossi sotto l’Uomo Morto. Da qui proseguiamo in direzione della Pania e arriviamo al famoso traverso del rifugio rossi. Questo traverso unisce la zona del rifugio Rossi alla foce del Puntone, se le condizioni della neve sono buone non presenta particolari difficoltà ma se la neve è ghiacciata o comunque dura ( e spesso data l’esposizione lo è) non provate a farlo con gli sci ai piedi, è molto pericoloso e un’eventuale caduta potrebbe portare a gravi conseguenze. Effettuato il traverso con la massima attenzione arriviamo alla foce del Puntone. Da qui scendiamo leggermente verso Bora Canala ma subito iniziamo a traversare sopra di essa sulla destra e ha risalire in diagonale i pendii nevosi. Bisogna cercare di tenerci il più alto possibile fino ad incrociare la base della via Amoretti di Vestea. Alla base del canale con imbraco, ramponi e piccozze in pugno si risale il canale che all’inizio ha una pendenza sui 40° poi si impenna sui 45° fino ad arrivare a 50° e 55° nel passaggio chiave. Il passaggio chiave è un breve ma molto ripido traverso in contro pendenza (55°) sotto uno scuro roccione aggettante che spesso non è ben coperto dalla neve e affiorano rocce. Fatto il traverso con attenzione arriviamo all’imbuto sommitale e da li al colle della lettera dove le pendenze diminuiscono decisamente. Da qui volendo possiamo raggiungere agevolmente la vetta.
Descrizione itinerario di discesa: partiamo dal colle della lettera piccozze in pugno con le prime curve saltate e poco dopo la pendenza si fa subito accentuata, ancora un paio di curve e ci troviamo ad affrontare il traverso verso sinistra a 55° di pendenza. Effettuare il traverso con un paio di sci è già molto delicato, con una tavola ai piedi è oltremodo delicato. Consiglio di non effettuare il traverso tavola ai piedi visto che è veramente esposto e un’eventuale caduta sarebbe un vero disastro. In più se con la tavola siamo “regular” il traverso verrebbe da effettuarlo sulla lamina back e questo è inaccettabile perchè risulterebbero così inutilizzabili le punte delle piccozze per assicurarci. Comunque come lo affrontiamo con o senza tavola è una decisione nostra, una volta superato il traverso il pendio resta sui 50°ed è abbastanza ampio da curvare con curve saltate. Continuiamo nella nostra discesa fino ad un primo restringimento in cui le pendenze diminuiscono 45° poi un altro restringimento che ci porterà al cono di deiezione basale e alla fine delle difficoltà. Non ci resta che traversare verso destra per tornare alla foce del puntone per la stessa via fatta durante la salita.
Attenzione a: assolutamente da non effettuare con neve dura.
Bibliografia e riferimenti utili: Sci alpinismo in Apuane e Appennino ( Dianda/Simoncini)
Foto:
M. Pania della Croce via Pisa
La Pania della Croce è la quarta cima più alta delle Alpi Apuane e la più alta del Gruppo delle Panie È tra le vette apuane più famose e per le sue linee accattivanti e la posizione dominante viene spesso chiamata “La Regina delle Apuane”.
Il nome Pania viene da “Pietrapana”, come veniva chiamata un tempo, che deriva a sua volta da “Petrae Apuanae” ossia monti degli Apuani, un’antica popolo ligure che per nove secoli ha abitato questa zona.
La via Pisa è una discesa impegnativa con pendenze che possono arrivare a sfiorare i 50°, è necessaria un’ottima padronanza della tavola durante la discesa e la capacità di scendere con le piccozze in pugno. La via Pisa si rivela una bellissima via di discesa e sembra di volare sulla sottostante conca di Mosceta. A seconda dell’innevamento può essere prolungata per centinaia di metri. Effettuata da Piglionico è una gita piuttosto lunga e richiede una buona preparazione fisica.
RICHIESTA OTTIMA PADRONANZA DELLA SPLITBOARD SU TERRENO RIPINO E DISCESA CON PICCOZZE IN PUGNO
Zona: Gruppo delle Panie Alpi Apuane
Luogo di partenza: Piglionico. Se la strada lo consente si può parcheggiare nelle vicinanze della chiesina quasi dove finisce la strada. (In alternativa si può partire da Levigliani risalendo le Voltoline ma è più articolato e sicuramente tutto il percorso andrà fatto a piedi fino all’attacco della Pania a meno che non vi sia veramente un’abbondante nevicata che non si ricorda a memoria ;-).)
Quota di partenza: 1130 Slm
Esposizione della discesa: OVEST
Difficoltà: OSA – 4.2 – E2
Materiale alpinistico necessario: Splitboard – Picozze – Ramponi – imbraco
Cartina:
Descrizione itinerario di salita: parcheggiata la macchina partiamo sul sentiero n°7 che piano piano risale il bosco in direzione del rifugio rossi, fare attenzione ai segni rossi sugli e bianchi sugli alberi. Ad un certo punto il tragitto svolterà sulla sinistra e taglierà di traverso il bosco qui prestare attenzione dato che molto spesso questo traverso è ghiacciato e insidioso. In caso di neve ghiacciata sarà opportuno proseguire con i ramponi. Finito il traverso nel bosco si ritorna a salire fino ad uscire dal bosco su aperti pendii e pian piano arrivare al rifugio Rossi sotto l’Uomo Morto. Da qui proseguiamo in direzione della Pania e arriviamo al famoso traverso del rifugio rossi. Questo traverso unisce la zona del rifugio Rossi alla foce del Puntone, se le condizioni della neve sono buone non presenta particolari difficoltà ma se la neve è ghiacciata o comunque dura ( e spesso data l’esposizione lo è) non provate a farlo con gli sci ai piedi, è molto pericoloso e un’eventuale caduta potrebbe portare a gravi conseguenze. Effettuato il traverso con la massima attenzione arriviamo alla foce del Puntone e da li iniziamo la risalita del vallone dell’inferno. Finche riusciamo a risalire con le pelli bene ma quasi sicuramente ad un certo punto il pendio si farà troppo ripido e saremo costretti a risalire con piccozza e ramponi. Piano piano arriviamo agilmente al callare della Pania e da li lungo la cresta alla croce oppure possiamo fermarci poco prima a quota 1855 dove arriva da destra la via Pisa.
Descrizione itinerario di discesa: dalla cresta tavola ai piedi e piccozze in pugno ci buttiamo giù per i pendi sottostanti. La via è di “grande respiro” e permette un’azione omogenea con pendenze mai esagerate. Si continua scendere aggirando diversi isolotti di sassi che specie a fine stagione affiorano e continuiamo la discesa fino a che la neve lo consente. Una volta infondo ripelliamo o calziamo i ramponi e ritorniamo al callare della Pania
Attenzione a: prestare molta attenzione all’assestamento della neve per alto pericolo valanghivo del versante.
Bibliografia e riferimenti utili: Sci alpinismo in Apuane e Appennino ( Dianda/Simoncini)
Foto:
Pania della Croce - Costa Pulita o prati di Pania
La Pania della Croce è la quarta cima più alta delle Alpi Apuane e la più alta del Gruppo delle Panie È tra le vette apuane più famose e per le sue linee accattivanti e la posizione dominante viene spesso chiamata “La Regina delle Apuane”.
Il nome Pania viene da “Pietrapana”, come veniva chiamata un tempo, che deriva a sua volta da “Petrae Apuanae” ossia monti degli Apuani, un’antica popolo ligure che per nove secoli ha abitato questa zona.
I pratoni di Pania sono degli ampi pendii con una buona pendenza esposi a Sud. E’ una discesa mitica e da cogliere al volo data la sua esposizione a Sud. La gita è piuttosto impegnativa dal punto di vista fisico lunga e articolata , richiede una buona preparazione atletica.
Zona: Gruppo delle Panie Alpi Apuane
Luogo di partenza: sopra Fornovolasco quota 530 metri circa slm inizio sentiero 130.
Quota di partenza: 530 metri slm, se la strada sterrata lo consente è possibile con una piccola macchina risalirla fino a quota 610 circa slm.
Esposizione della discesa: in prevalenza Sud
Difficoltà: BSA – 2.3 – E1
Materiale alpinistico necessario: Splitboard – Picozza – Ramponi
Cartina:
Descrizione itinerario di salita: parcheggiata la macchina sopra Fornovolasco risaliamo l’irto sentiero 13o, la qualità del sentiero e la sua ripidezza anche in caso di abbondanti nevicate è difficilmente risalibile sci ai piedi per lo meno non fino ad un certo punto. Risaliamo il sentiero fino ad uscire dal bosco, da qui è ben visibile la Costa pulita. Attraversiamo un canale di scolo andando a sinistra e risaliamo i pendii sovrastanti fino a portarci se vogliamo in prossimità della foce di Valli. Da qui per la via che più ci aggrada risaliamo sci ai piedi per un bel pezzo i pratoni di Pania. Arrivati ad un certo punto la pendenza aumenta rendendo un pò difficile la progressione con sci ai piedi. Si risale la Costa Pulita fino al punto più Alto raggiungibile, volendo si può andare sulla desstra fino al passo degli uomini nella neve.
Descrizione itinerario di discesa: la discesa è veramente “immensa”. Anche con pochissima neve è scendibile data la natura per lo più erbosa del terreno. La buona pendenza fa si di poter effettuare curve a piacimento di grande soddisfazione. Le lineee che si possono tenere sono molteplici. Per voler scendere il più possibile e intersecare il sentiero possiamo tenersi un pò a sinistra del solco centrale che si incontra più in basso. Si scia fin dove si può poi tolta la tavola si torna alla macchina per sentiero di salita.
Attenzione a: prestare molta attenzione all’assestamento della neve per alto pericolo valanghivo del versante vista l’esposizione. Attenzione anche al rigelo del pendio, essendo a Sud durante le ore calde il pendio si inumidisce molto e se nelle ore notturne la temperatura va giù bruscamente si rischia che il versante sia una lastra di “vetro”.
Bibliografia e riferimenti utili: –
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Pania Secca versante Ovest Nord Ovest
La Pania Secca è la montagna più orientale del gruppo delle Panie. Raggiunge 1709 metri di altezza. Un tempo era chiamata Paniella ed anche Mammellone. La montagna appare sempre severa ed impegnativa con picchi, creste rocciose e versanti dirupati. Un profondo solco roccioso divide la vetta principale da quella secondaria a Nord est. La classica salita alla Pania Secca parte dal Rifugio Rossi e risale la cresta Ovest.
Bella gita in ambiente unico su una cima non molto frequentata dagli amanti dello sci ma che sicuramente sa regalare scorci unici.
Zona: Gruppo delle Panie Alpi Apuane
Luogo di partenza: Piglionico. Se la strada lo consente si può parcheggiare nelle vicinanze della chiesina quasi dove finisce la strada.
Quota di partenza: 1130 Slm
Esposizione della discesa: +/- OVEST NORD OVEST
Difficoltà: BSA – 2.3 – E2
Materiale alpinistico necessario: Splitboard – Picozze – Ramponi
Cartina:
Descrizione itinerario di salita: parcheggiata la macchina partiamo sul sentiero n°7 che piano piano risale il bosco in direzione del rifugio rossi, fare attenzione ai segni rossi sugli e bianchi sugli alberi. Ad un certo punto il tragitto svolterà sulla sinistra e taglierà di traverso il bosco qui prestare attenzione dato che molto spesso questo traverso è ghiacciato e insidioso. In caso di neve ghiacciata sarà opportuno proseguire con i ramponi. Finito il traverso nel bosco si ritorna a salire fino ad uscire dal bosco su aperti pendii e pian piano arrivare al rifugio Rossi sotto l’Uomo Morto. Una volta in prossimità del rifugio si piega verso destra in direzione della Pania Secca arrivando alla base dei pendii per strada più agevole. A questo punto risaliamo lungo la cresta Ovest fino a raggiungere la vetta.
Descrizione itinerario di discesa: guardando Ovest dalla vetta si scendono i pendi sottostanti andando in diagonale verso sinistra tenendosi la cresta sulla sinistra. Scesi i pendii principali bisogna trovare qualche canaletta che scenda sotto in direzione del bosco per poi incrociare la via di salita effettuata in precedenza e tornare all amacchina.
Attenzione a: prestare molta attenzione all’assestamento della neve per pericolo valanghivo del versante.
Bibliografia e riferimenti utili: –
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Pania Secca Canale Nord est dalla sella dei Denti
La Pania Secca è la montagna più orientale del gruppo delle Panie. Raggiunge 1709 metri di altezza. Un tempo era chiamata Paniella ed anche Mammellone. La montagna appare sempre severa ed impegnativa con picchi, creste rocciose e versanti dirupati. Un profondo solco roccioso divide la vetta principale da quella secondaria a Nord est. La classica salita alla Pania Secca parte dal Rifugio Rossi e risale la cresta Ovest.
Il canale in questione solca il dirupato versante Nord Est della pania Secca, parte dalla “sella dei denti” e si tuffa nel severo anfiteatro sottostante. Canale di tutto rispetto per gli amanti del ripido Apuano. Si tratta di un itinerario di sci ripido in canale quindi è richiesta un’ottima padronanza della tavola in discesa e la capacità di scendere con le piccozze in pugno.
RICHIESTA OTTIMA PADRONANZA DELLA SPLITBOARD SU TERRENO RIPINO E DISCESA CON PICCOZZE IN PUGNO
Zona: Gruppo delle Panie Alpi Apuane
Luogo di partenza: strada per Piglionico quota circa 1100 metri slm
Quota di partenza: 1100 Slm
Esposizione della discesa: NORD EST
Difficoltà: OSA – 4.1 – E3
Materiale alpinistico necessario: Splitboard – Piccozze – Ramponi – imbraco
Cartina:
Descrizione itinerario di salita: in vista del canale, parcheggiata la macchina su uno slargo della curva ci addentriamo nel bosco sci ai piedi e lo risaliamo puntando il canale. Arrivato alla base del canale calziamo i ramponi e iniziamo la risalita. Il canale parte con una pendenza di circa 40°, durante la salita la pendenza si accentua sui 45 fino ad arrivare ad una specie di strozzatura che curva sulla sinistra dove la pendenza sfiora probabilmente i 50° per breve tratto. Dopo la curva a sinistra il canale si raddrizza e esce sul cono sommitale diminuendo la pendenza ed arrivando alla sella dei denti. Bellissimo l’ambiente severo.
Descrizione itinerario di discesa: discesa per itinerario di salita, bel pendio iniziale dove è possibile fare qualche bella curva, poi le difficoltà si accentuano con il passaggio chiave nella curva a destra del canale, qui siamo nella parte alta, bisogna fare molta attenzione. Uscita dal tratto più ripido la pendenza resta sempre comunque pronunciata per oltre 100 metri fino a diminuire e ad arrivare sul cono di deiezione basale. Ridiscendiamo poi nel bosco seguendo le tracce di salita se possibile e giungendo alla macchina.
Attenzione a: prestare molta attenzione nella parte alta del canale, un’eventuale caduta può avere gravi conseguenze. L’esposizione del canale fa si che resti presso che sempre in ombra accertarsi delle condizioni del manto nevoso prima della discesa.
Bibliografia e riferimenti utili: Sci alpinismo in Apuane e Appennino ( Dianda/Simoncini)
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Fiocca versante Nord est
Il monte Fiocca ha un’altezza di 1711, è una montagna non molto appariscente ricoperta da pendii erbosi ma che permette una grande vista sul vicino Sumbra.
La salita del Fiocca dalla valle di Arnetola è un itinerario poco frequentato dagli sci alpinisti. La risalita del bosco come la sua discesa è abbastanza intricata e bisogna stare attenti a non sbagliare strada. Itinerario particolare destinato agli amanti dello sci in ambiente isolato.
Zona: Alpi Apuane
Luogo di partenza: valle dell’Arnetola
Quota di partenza: dipende dalle condizioni di innevamento della strada
Esposizione della discesa: prevalentemente NORD EST
Difficoltà: BSA – 2.3 – E2
Materiale alpinistico necessario: Splitboard – Picozza – Ramponi
Cartina:
Descrizione itinerario di salita: dalla valle dell’Arnetola si segue la stradina sterrata che sale sulla sinistra che porta alla cava sovrastante, da qui si comincia a risalire il bosco per via che ci sembra la migliore fino a a sbucare dopo non poca fatica su pendii aperti sovrastanti. Da qui si risalgono i pendii per la linea ritenuta più sicura e tramite un caratteristico e stretto passaggio obbligato si raggiunge la vetta
Descrizione itinerario di discesa: discesa per identico itinerario di salita
Attenzione a: prestare molta attenzione all’assestamento della neve per pericolo valanghivo del versante. Attenzione a non perdere i riferimenti nel bosco specialmente durante la discesa, questo ci obbligherebbe a faticosi dietrofront…
Bibliografia e riferimenti utili:
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Tambura per Carcaraia
Il Monte Tambura è una montagna di 1895 metri, la seconda per altezza della catena delle Alpi Apuane, è situata tra la Provincia di Massa-Carrara (comune di Massa) e quella di Lucca (comune di Vagli di Sotto). Il monte Tambura è posizionato centralmente tra il monte Cavallo a nord-ovest ed il monte Sella a sud-est. La sua caratteristica forma piramidale a tre lati ne caratterizza l’aspetto rendendola unica alla vista. Su questa montagna si trovano interessanti itinerari sci alpinistici di notevole pregio più o meno impegnativi.
La Carcaraia è il versante Nord della Tambura, quello meno ripido. Essendo fortemente carsico, è praticamente privo di canali superficiali e ricco invece di conche ed avvallamenti disordinati fra i quali bisogna destreggiarsi nel cercare il passaggio più facile. La bellissima discesa è una grande classica e parte dalla cima, permette innumerevoli differenti linee mai noiose. La gita è abbastanza lunga e proprio per questo richiede una buona preparazione fisica
Zona: Alpi Apuane centro settentrionali
Luogo di partenza: Strada marmifera per cava della Focolaccia
Quota di partenza: dipende a seconda dell’innevamento della strada
Esposizione della discesa: NORD
Difficoltà: BSA – 2.3 – E1
Materiale alpinistico necessario: Splitboard – Picozza – Ramponi
Cartina:
Descrizione itinerario di salita: dalla strada che da Vagli porta a Gorfigliano quando iniziamo a scendere per Gorfigliano incontreremo sulla sinistra la strada che porta alla cava della Focolaccia, risaliamo la strada con la macchina fin dove la neve lo permette. Messi sci ai piedi iniziamo la risalita della strada marmifera fino ad arrivare ad un bivio, a destra si va al passo della Focolaccia a sinistra si passa da un’altra cava. Per arrivare in cima possiamo scegliere o andare a sinistra o a destra. Se andiamo a sinistra passeremo dalla cava Carcaraia e da li risalendo il bosco sbucheremo sull’aperta Carcaraia. Una volta fuori dal bosco risaliamo la Carcaraia destreggiandoci fra le doline e i dossi fino ad arrivare alla cresta della Tambura. Da li seguendone il filo raggiungiamo la vetta. Se invece decidiamo di andare a destra risaliamo ancora la marmifera per il passo della Focolaccia, arrivati su un tornante deviamo a sinistra e risaliamo l’innevato ravaneto che ci porta sotto il passo della Focolaccia. Da li pieghiamo sulla sinistra su aperti pendii e risaliamo la Carcaraia. SAd un certo punto se possibile conviene salire sulla cresta alla nostra destra e raggiungere la vetta tramite quella. Meglio evitare di passare sotto la cima per pericolo valanghe.
Descrizione itinerario di discesa: Attenzione a: dalla vetta il panorama è eccezionale, si presenta davanti a noi una grande classica della Apuane che non delude quasi mai. Partendo dalla cima si scende lungo un canaletto poco marcato che ha una pendenza abbondantemente di 45° e si arriva sugli ampi pendii sottostanti. Nel caso in cui il canaletto non “piaccia” si può scendere lungo la cresta una cinquantina di metri e intraprendere la discesa da li su pendii subito meno ripidi. Qui l’imbarazzo della scelta, le vie per arrivare a cava Carcaraia sono molteplici ma merita tenersi leggermente sulla destra facendo attenzione a non andare in zone senza una “via d’uscita” sul piazzale della Cava. La discesa della Carcaraia è maestosa e selvaggia, una discesa che non può assolutamente mancare.
Bibliografia e riferimenti utili: Sci alpinismo in Apuane e Appennino ( Dianda/Simoncini)
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Tambura per Carcaraia sotto al Grondalpo
Il Monte Tambura è una montagna di 1895 metri, la seconda per altezza della catena delle Alpi Apuane, è situata tra la Provincia di Massa-Carrara (comune di Massa) e quella di Lucca (comune di Vagli di Sotto). Il monte Tambura è posizionato centralmente tra il monte Cavallo a nord-ovest ed il monte Sella a sud-est. La sua caratteristica forma piramidale a tre lati ne caratterizza l’aspetto rendendola unica alla vista. Su questa montagna si trovano interessanti itinerari sci alpinistici di notevole pregio più o meno impegnativi.
La Carcaraia è il versante Nord della Tambura, quello meno ripido. Essendo fortemente carsico, è praticamente privo di canali superficiali e ricco invece di conche ed avvallamenti disordinati fra i quali bisogna destreggiarsi nel cercare il passaggio più facile. La discesa presenta molte varianti, questa porta a passare sotto al Grondalpo per poi intersecarne il canale OSO che scende sul piazzale di cava. Un itinerario per gli amanti dell’avventura aperto e sicuramente di soddisfazione.
Zona: Alpi Apuane centro settentrionali
Luogo di partenza: Strada marmifera per cava della Focolaccia
Quota di partenza: dipende a seconda dell’innevamento della strada
Esposizione della discesa: NORD
Difficoltà: OSA – 3.1 – E2
Materiale alpinistico necessario: Splitboard – Picozza – Ramponi
Cartina:
Descrizione itinerario di salita: dalla strada che da Vagli porta a Gorfigliano quando iniziamo a scendere per Gorfigliano incontreremo sulla sinistra la strada che porta alla cava della Focolaccia, risaliamo la strada con la macchina fin dove la neve lo permette. Messi sci ai piedi iniziamo la risalita della strada marmifera fino ad arrivare ad un bivio, a destra si va al passo della Focolaccia a sinistra si passa da un’altra cava. Per arrivare in cima possiamo scegliere o andare a sinistra o a destra. Se andiamo a sinistra passeremo dalla cava Carcaraia e da li risalendo il bosco sbucheremo sull’aperta Carcaraia. Una volta fuori dal bosco risaliamo la Carcaraia destreggiandoci fra le doline e i dossi fino ad arrivare alla cresta della Tambura. Da li seguendone il filo raggiungiamo la vetta. Se invece decidiamo di andare a destra risaliamo ancora la marmifera per il passo della Focolaccia, arrivati su un tornante deviamo a sinistra e risaliamo l’innevato ravaneto che ci porta sotto il passo della Focolaccia. Da li pieghiamo sulla sinistra su aperti pendii e risaliamo la Carcaraia. SAd un certo punto se possibile conviene salire sulla cresta alla nostra destra e raggiungere la vetta tramite quella. Meglio evitare di passare sotto la cima per pericolo valanghe.
Descrizione itinerario di discesa: Attenzione a: dalla vetta il panorama è eccezionale, si presenta davanti a noi una grande classica della Apuane che non delude quasi mai. Partendo dalla cima si scende lungo un canaletto poco marcato che ha una pendenza abbondantemente di 45° e si arriva sugli ampi pendii sottostanti. da qui si scende leggermente ancora e poi per via migliore si devia tutto a destra andando in direzione del Grondalpo. La sciata è molto bella e varia con cambi di pendenza molto belli. Tenendo sempre la destra ad un certo punto intersecheremo il canale che scende dal Grondalpo (canale OSO) che scende dritto come una fucilata a 45° sul piazzale di cava.
Bibliografia e riferimenti utili: –
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Tambura direttissima versante sud/est
Il Monte Tambura è una montagna di 1895 metri, la seconda per altezza della catena delle Alpi Apuane, è situata tra la Provincia di Massa-Carrara (comune di Massa) e quella di Lucca (comune di Vagli di Sotto). Il monte Tambura è posizionato centralmente tra il monte Cavallo a nord-ovest ed il monte Sella a sud-est. La sua caratteristica forma piramidale a tre lati ne caratterizza l’aspetto rendendola unica alla vista. Su questa montagna si trovano interessanti itinerari sci alpinistici di notevole pregio più o meno impegnativi.
Il versante Sud Est è il versante più ripido del monte Tambura e precipita dritto per dritto nella valle dell’Arnetola. E’ molto meno praticato della Carcaraia dagli sci alpinisti per via delle sue maggiori difficoltà. E un’itinerario articolato con pendenze non trascurabili lungo ed impegnativo, richiede sia una buona preparazione fisica che un’ottima gestione della tavola in discesa.
RICHIESTA OTTIMA PADRONANZA DELLA SPLITBOARD SU TERRENO RIPINO E DISCESA CON PICCOZZE IN PUGNO
Zona: Alpi Apuane centro settentrionali
Luogo di partenza: valle dell’Arnetola inizio sentiero 35 (Via vandelli)
Quota di partenza: dipende a seconda dell’innevamento della strada
Esposizione della discesa: NORD
Difficoltà: OSA – 4.1 – E2
Materiale alpinistico necessario: Splitboard – Picozza – Ramponi
Cartina:
Descrizione itinerario di salita: dalla valle dell’Arnetola a seconda dell’innevamento si parcheggia la macchia e si inizia a risalire il sentiero 35 (Via vandelli). La risalita è piuttosto agevole se non nella parte alta sotto il passo tambura si fa un pò più ripida. Dal passo della Tambura seguendo la cresta dell’omonimo monte si raggiunge la cresta dopo lunga marcia.
Descrizione itinerario di discesa: Dalla vetta guardando il versante Sud Est si scende un ripido canaletto a 50° che collega agli aperti pendi sottostanti, fare attenzione in questa fase. Una volta raggiunti i pendii sottostanti le difficoltà diminuiscono ma è vietato abbassare la guardia. si prosegue stando leggermente a destra su aperti pendii e lungo un solco svasato fino alla fine del bersante Sud Est.
Attenzione a: assestamento della neve per alto rischio valanghivo del versante
Bibliografia e riferimenti utili: Sci alpinismo in Apuane e Appennino ( Dianda/Simoncini)
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Roccandagia canale di San Viano
Il monte Roccandagia è situata nella parte settentrionale della catena delle Alpi Apuane ed è leggermente spostata verso Est rispetto all’asse della dorsale principale. La Montagna ha una forma affilata formata da costoni di origine morenica; il versante di Sud-Ovest è attaccato al lato Nord-Est della piramide triangolare a della Tambura, la seconda cima delle Alpi Apuane, della quale può anche essere considerata un alto contrafforte.
Lungo il versante diciamo Sud Sud est precipita il Canale di San Viano, un solco di un’estetica bellissima. Questa discesa è un’itinerario di sci ripido molto impegnativo sia dal punto di vista della salita che della discesa. E’ richiesta la massima attenzione nella salita, un ottimo controllo della tavola durante la discesa del canale e la capacità di scendere con le piccozze in pugno.
RICHIESTA OTTIMA PADRONANZA DELLA SPLITBOARD SU TERRENO RIPINO E DISCESA CON PICCOZZE IN PUGNO
Zona: Alpi Apuane centro settentrionali
Luogo di partenza: Campocatino
Quota di partenza: 1000 metri circa slm
Esposizione della discesa: +/- Sud Sud Est
Difficoltà: OSA – 5.1 – E3
Materiale alpinistico necessario: Splitboard – Picozze – Ramponi – imbraco
Cartina:
Descrizione itinerario di salita: da Campocatino si percorre il sentiero 147 fino ad intersecare lo scolo del canale di san Viano che proviene da destra. Constatato l’innevamento si risale il pendio fino ad arrivare al vistoso cono basale del canale. Calzati i ramponi si risale il canale che va su dritto con pendenze intorno ai 45°. Ad un certo punto il canale si impezza sui 50° e si strettisce fino ad arrivare all’imbuto sommitale con pendenze via via minori.
Descrizione itinerario di discesa: la discesa di questo canale è molto impegnativa. La parte dell’imbuto sommitale è scibile con splitboard ma poi il problema è la strettoia molto ripida che ne segue. Con un paio di sci ai piedi potreste scalettare questo tratto ma con la tavola è tutto molto più complicato. In questo tratto consiglio di togliersi la tavola ricalzare i ramponi e scendere la ripida strettoia. Finita la strettoia si può rimettere la tavola, le pendenze sono sempre sostenute ma è tutt’altra cosa allargandosi il canale. Si scia tutto il bellissimo canale e una volta arrivati al cono di deiezione basale si va a sinistra nel bosco in un’entusiasmante fuoripista. Ritorno poi alla macchina per sentiero di salita.
Attenzione a: assicurarsi che la neve sia ben assestata e attenzione alla caduta di sassi
Bibliografia e riferimenti utili: –
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Monte Cavallo canale Cambron
Il monte Cavallo è una lama di roccia caratterizzato da 4 gobbe. In base ad alcune tabelle la sua vetta raggiungerebbe i 1888,4 per cui il Cavallo sarebbe la terza montagna nelle Apuane per altezza dopo il Pisanino e la Tambura,mentre, per altre, invece arriverebbe a 1895 metri, piazzandosi così al secondo posto.
Sul versante del cavallo che guarda la Garfagnana si intaglia un vistoso canalone chiamato Cambron, questo canale si presta ad essere sciato ma non bisogna assolutamente sottovalutarlo. A vederlo dal basso talvolta da la sensazione di non essere poi così ripido ma le cose sono ben diverse. Il Canale Cambron è molto impegnativo e richiede un’ottima padronanza della tavola sul ripido e la capacità di scendere con le piccozze in pugno.
RICHIESTA OTTIMA PADRONANZA DELLA SPLITBOARD SU TERRENO RIPINO E DISCESA CON PICCOZZE IN PUGNO
Il Monte Tambura è una montagna di 1895 metri, la seconda per altezza della catena delle Alpi Apuane, è situata tra la
Zona: Alpi Apuane settentrionali
Luogo di partenza: Strada marmifera per cava della Focolaccia
Quota di partenza: dipende a seconda dell’innevamento della strada
Esposizione della discesa: +/- EST
Difficoltà: OSA – 5.1 – E3
Materiale alpinistico necessario: Splitboard – Picozze – Ramponi – imbraco
Cartina:
Descrizione itinerario di salita: dalla strada che da Vagli porta a Gorfigliano quando iniziamo a scendere per Gorfigliano incontreremo sulla sinistra la strada che porta alla cava della Focolaccia, risaliamo la strada con la macchina fin dove la neve lo permette. Messi sci ai piedi iniziamo la risalita della strada marmifera fino ad arrivare ad un bivio, andiamo verso destra per il passo della Focolaccia lungo la strada marmifera. Arrivati sotto i pendii del cavallo si sisalgono e si entra nel canale Cambron. Calzati i ramponi si risale il canale che parte con pendenze oltre i 40° in aumento. Il Canale ad un certo punto si strozza nella sua caratteristica strettoia e qui le pendenze vanno ancora ad aumentare fino a 50° e forse oltre. L’imbuto sommitale è caratterizzato solitamente da una cornice aggettante formata dal vento marino. Conviene spostarsi sulla destra e arrivare in cresta dove è possibile sostare in sicurezza.
Descrizione itinerario di discesa: Calzata la tavola ai piedi con picozze in pugno iniziamo la discesa del ripido imbuto sommitale, nonostante sia bello ripido lo spazio per curvare c’è e se la neve è buona si curva con regolarità. Il canale va stringendosi in corrispondenza della strettoia e bisogna fare molta attenzione in questo tratto. Una volta passata la strettoia le difficoltà vanno via via diminuendo anche se le pendenze non sono mai da sottovalutare.
Attenzione a: assestamento della neve per rischio scarico slavine, attenzione nella parte alta del canale solitamente cornice aggettante
Bibliografia e riferimenti utili: Sci alpinismo in Apuane e Appennino ( Dianda/Simoncini)
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Monte Cavallo canale Ceragioli
Il monte Cavallo è una lama di roccia caratterizzato da 4 gobbe. In base ad alcune tabelle la sua vetta raggiungerebbe i 1888,4 per cui il Cavallo sarebbe la terza montagna nelle Apuane per altezza dopo il Pisanino e la Tambura,mentre, per altre, invece arriverebbe a 1895 metri, piazzandosi così al secondo posto.
Guardando il cavallo a destra del Cambron c’è un’altro canale, più impegnativo, il canale Ceragioli. L’idea di scendere questo canale mi venne un giorno mentre andavo alla foce di Cardeto dopo aver sceso il Cambron. Cercai di documentarmi un pò ma non trovai nessuna notizia riguardo ad una passata discesa e così tentai io. Il 27 Marzo del 2015 in solitaria risalii il canale e lo scesi integralmente con la splitboard su neve polverosa nella parte alta. Per me fu un sogno. Questo itinerario è forse il più impegnativo descritto in questo sito per il momento. Itinerario molto impegnativo si richiede attenzione in salita, massima capacita di gestione della splitboard sul ripido e la capacità di scendere con le piccozze in pugno.
RICHIESTA OTTIMA PADRONANZA DELLA SPLITBOARD SU TERRENO RIPINO E DISCESA CON PICCOZZE IN PUGNO
Zona: Alpi Apuane settentrionali
Luogo di partenza: Strada marmifera per cava della Focolaccia
Quota di partenza: dipende a seconda dell’innevamento della strada
Esposizione della discesa: +/- NORD EST
Difficoltà: OSA – 5.2 – E3
Materiale alpinistico necessario: Splitboard – Picozze – Ramponi – imbraco
Cartina:
Descrizione itinerario di salita: dalla strada che da Vagli porta a Gorfigliano quando iniziamo a scendere per Gorfigliano incontreremo sulla sinistra la strada che porta alla cava della Focolaccia, risaliamo la strada con la macchina fin dove la neve lo permette. Messi sci ai piedi iniziamo la risalita della strada marmifera fino ad arrivare ad un bivio, andiamo verso destra per il passo della Focolaccia lungo la strada marmifera. Arrivati sotto i pendii del cavallo si risalgono e spostandoci a destra del Cambron si arriva dopo una breve traversata all’attacco del canale Ceragioli. Il canale parte con pendenze intorno a 45°, nel mezzo del canale ci sono isolotti di sassi affioranti. Subito dopo le pendenze aumentano fino a che il canale piega leggermente verso destra aumentando ancora di più l’inclinazione che sarà 55° e arriva allo sbocco sommitale dove spesso affiorano ciuffi di paleo.
Descrizione itinerario di discesa: Praticamente in cima al canale molto spesso lo si trova scoperto, è inutile spiegare come scendere sotto questo pezzetto scoperto e mettersi la tavola ai piedi, i numeri da effettuare su una pendenza del genere sono da circensi e bisogna fare davvero attenzione. Ottimo sarebbe fare una sosta, calzare la tavola e cominciare poi a scendere. Il tipo di neve aiuta molto, io la trovai fresca e mettersi la tavola fu abbastanza fattibile anche su un tratto che sicuramente tocca i 55°. Il tratto alto non è molto largo ma con curve precise e saltate si riesce a curvare fino ad arrivare au un punto che stringe un pochino e curva verso sinistra, qui bisogna fare molta attenzione. Passato questo punto la pendenza diminuisce e scendere risulta più agevole rispetto a sopra. le pendenze sono comunque nell’ordine dei 50 ° ancora. Ad un certo punto si trovano nelle rocce affioranti che obbligano ad un traversino sulla sinistra per poi continuare a scendere dritti . Pendenze via via minori fino al cono di deiezione basale. da qui per strada di salita si fa ritorno alla macchina
Attenzione a: assestamento della neve per rischio scarico slavine, attenzione nella parte alta del canale per l’estrema ripidezza. Attenzione ai sassi affioranti nel canale che obbligano a cambi di traiettoria nella discesa.
Bibliografia e riferimenti utili: –
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Canle del Gobbo - Monte Grondilice
Il Grondilice
L’itinerario non è da sottovalutare assolutamente, canalone di tutto rispetto. Fare molta attenzione alle condizioni della neve consistenza/assestamento. Attenzione alle scariche di sassi che sovente arrivano dal canale.
Zona: Alpi Apuane settentrionali
Luogo di partenza: Località Vinca
Quota di partenza: metri circa
Esposizione discesa: Ovest
Difficoltà: OSA
Materiale alpinistico necessario: Splitboard – 2 Piccozze – Ramponi
Cartina: –
Descrizione itinerario di salita:
Descrizione itinerario di discesa: discesa per itinerario di salita
Attenzione a: assolutamente da non effettuare con neve dura o poco assestata
Bibliografia e riferimenti utili:
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Monte Sagro versante Ovest
Il Monte SAGRO è una montagna che si trova nella parte settentrionale della catena in posizione distaccata dallo spartiacque principale. La vetta, da più recenti misurazioni risulta avere un’altitudine di 1752,9 metri s.l.m.
La sua vicinanza al mare ne fa una discesa veramente caratteristica ed unica da prendere al volo appena l’innevamento lo consente. Non è roba di tutti i giorni sciare davanti al mar Tirreno. Partendo direttamente dalla vetta e scendendo dritti per dritti le pendenze si fanno sentire e la discesa è veramente bella.
Zona: Alpi Apuane settentrionali
Luogo di partenza: Foce di Pianza
Quota di partenza: 1270 metri slm
Esposizione della discesa: +/- OVEST
Difficoltà: BS
Materiale alpinistico necessario: Splitboard – Picozza – Ramponi
Cartina:
Descrizione itinerario di salita: si parcheggia la macchina a foce di Pianza, da li se visibile si segue il sentiero 172, fino ad arrivare alla foce della Faggiola. Attenzione perchè questo tratto resta molto all’ombra e spesso la neve è parecchio dura. Nel caso usare i ramponi. Arrivati alla foce della Faggiola si piega verso sinistra e si risalgono i pendii sovrastanti con con zig zag fino ad arrivare sulla cresta e da li in vetta.
Descrizione itinerario di discesa: calzata la tavola alla croce abbiamo diverse possibilità di discesa, possiamo scendere dritto per dritto se ci piace di più il ripido o andare a destra lungo la cresta facendo attenzione per poi scendere i più dolci pendii sottostanti. L’inclinazione non è mai troppa e permette una sciata fluida e divertente. Si consiglia di non abbassarsi troppo per non finire sui cigli di cava ma ad un certo punto di deviare verso sinistra per tornare alla foce della Faggiola e da li per il sentiero 172 alla macchina.
Attenzione a: assestamento della neve per rischio scarico slavine nei pendii sottostanti alla cima
Bibliografia e riferimenti utili: –
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Monte Croce discesa Sud Sud est
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Monte Croce discesa Nord Nord Est
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